POLISPORTIVO ROVENNESE – CADORAGO A : 3 – 3

Cadorago, 25 aprile 2009

 

Il campo ristretto ed un arbitraggio dubbio bloccano di nuovo la corsa del Cadorago, costretto ad un pareggio dai ragazzi della Rovennese. I numerosi supporter al seguito della squadra hanno peraltro assistito alla peggiore delle partite di questo campionato. Il demerito non è imputabile completamente ai nostri ragazzi: il campo è in effetti più da bocce che da calcio.

 

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( in foto: Max coi ragazzi chiarisce gli ultimi dettagli tattici. )

Il gioco sul quale la Rovennese insiste per tutto l’incontro, il lancio lungo del portiere che spesso va sul fondo e poche volte raggiunge l’area avversaria, è l’antitesi del calcio giocato.  Purtroppo è un gioco che la Rovennese ha provato tutto l’anno e del quale è molto più pratica dei nostri. E così ci si accomoda sulle panche ad assistere ad un incontro di tennis, ove i tre protagonisti sono i portieri e l’arbitro. Il direttore di gara, che ha annullato un’autorete a nostro favore per un fallo inventato in attacco attribuito a Manuel, autorizza i  ragazzi di casa a credere che il calcio sia una mera questione di braccia. È per questo che cinturano per tutti i quaranta minuti i nostri attaccanti. I ragazzi di ogni squadra sono, si sa, lo specchio di ciò che lo staff tecnico trasmette loro durante gli allenamenti in settimana. E se insegnano loro che il difensore difende cinturando l’avversario si sentono autorizzati a farlo in partita.

 

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( in foto: le formazioni salutano il pubblico. )

Il povero Manuel, che ha il fisico più robusto tra i nostri ( il nostro Borriello per intenderci ), ha giocato costantemente ancorato al suo difensore, senza che l’arbitro portasse mai il fischietto alla bocca. Il problema è proprio questo. L’arbitro dovrebbe garantire il rispetto delle regole del gioco. Se non fischia falli di tale entità, o è di parte o non sa fare l’arbirto. Giochiamo il campionato del CSI e quindi siamo propensi a pensare, perchè la missione di questa associazione è educare attraverso lo sport, che quest’arbitro non sappia fare l’arbitro. È certamente un problema complesso quello dell’arbitraggio nei nostri campionati, e questo non è lo spazio risolverlo. Ci piacerebbe però, e la nostra ormai pluriennale esperienza ci porta a credere che sia necessario, che il CSI prendesse in considerazione l’esistenza del problema e lo affrontasse, con ad esempio propri osservatori random sui campi di gioco a valutare la qualità della direzione di gara dei dirigenti arbitri che, a nostro avviso, per inesperienza, incapacità o quant’altro, spesso è insufficiente. Tutto questo perchè i ragazzi meritano un arbitraggio che educhi loro a rispettare le regole del gioco, così come rispetteranno da adulti, tutti quanti noi di qualsivoglia società ce lo auguriamo, le regole della convivenza civile. Un monito quindi a tutte le dirigenze nel prestare la massima attenzione nella selezione e nella preparazione dei propri dirigenti arbitri, strumento integrante della trasformazione dei nostri piccoli atleti da bimbi a cittadini. Ma torniamo alla partita.

 

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( in foto: Max col capitano. )
Nessun giudizio per i singoli. La palla lunga a scavalcare tutto il campo non ha permesso a nessuno dei nostri di giocare: niente gioco sulle sulle fasce, niente gioco a centrocampo. Insomma, se si esclude il supporto in area di porta alla fase difensiva sui pochi calci d’angolo e sui falli laterali, metà della squadra avrebbe potuto benissimo sedere in panchina. Pochi i momenti da ricordare. Al terzo del primo tempo si passa: Pietro allunga di testa una rimessa di Matias e Manuel trasforma fulminando il portiere con un destro al volo (0-1). Al decimo Pietro sulla breve corsia sinistra rientra ed esplode un bel destro di poco a lato. Un minuto dopo uno dei cento rilanci del portiere avversario trova una deviazione fortuita in area e termina in rete per il pari (1-1). Al diciassettesimo paratona di Jacopo LR, oggi migliore in campo dei nostri. Al terzo della seconda frazione Manuel anticipa il portiere e insacca il suo secondo pallone (1-2).

 

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( in foto: il piccolo campo del Rovenna. )

Al sesto Jacopo P. copia uno schema della Rovennese, che spesso batte gli angoli con palla bassa verso il primo palo alla ricerca di una possibile deviazione ( il campo, se non l’avessimo già descritto sufficientemente, è grosso come un francobollo e spedire una palla veloce tra i mille piedi nell’area di porta è come giocare a flipper ). La deviazione fortuita c’è, del portiere avversario, per il doppio vantaggio (1-3). Una nuova palla lunga raggiunge la nostra area e questa volta Jacopo LR, forse tratto in inganno da un tentativo non riuscito di deviazione di Resul, resta a guardare la sfera gonfiare la rete (2-3). Al nono Jacopo P. calcia una bella punizione dalla tre quarti, che si spegne di poco sul fondo. Al decimo gli ospiti giungono al pari: perdiamo, in superiorità numerica, la palla a centrocampo, il centrale rovennese fa due passi e si trova già al limite dell’area di porta. Il suo destro secco è imparabile e si insacca alle spalle dell’incolpevole Jacopo LR. Al diciannovesimo è ancora il nostro portierone a salvare il risultato, con un grande intervento in tuffo su un destro violento da distanza ravvicinata.

(g.quarta)

 

Cadorago————–  >6

Per i ragazzi non è giornata, ma riescono comunque a continuare imbattuti il loro campionato. L’errore è stato uniformarsi al gioco degli avversari senza mai cercare, ma forse è il campo a  vietarlo, di sfruttare le fasce.


Rovennese————–>6

Gioco monocorde, ma pareggiano mostrando più determinazione dei nostri. Sanno cosa devono fare per sfruttare le caratteristiche del campo a loro favore e hanno dedicato particolare attenzione alla preparazione dei corner su campo ristetto, risultando sempre pericolosi.  Bloccano tutti i tentativi di tiro dei nostri, usando però troppo le braccia. Un vero arbitro avrebbe preso provvedimenti severi, soprattutto per il trattamento riservato alla nostra punta.

Campo——————->4

È vero che siamo in oratorio, ma che campo!!!

 

Arbitro——————->SV

Per dimostrare la sincera volontà di una critica costruttiva, non assegnamo una valutazione al direttore di gara.

Pubblico—————–>7

Comportamento ineccepibile.

 

POLISPORTIVO ROVENNESE – CADORAGO A : 3 – 3ultima modifica: 2009-04-26T01:39:00+02:00da qugi
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4 pensieri su “POLISPORTIVO ROVENNESE – CADORAGO A : 3 – 3

  1. Il commento riferito alla partita è evidentemente di parte. Non mi pare che l’arbitro abbia commesso gravi errori, spingeva il difensore come del resto spingeva l’attaccante. Riguardo al goal annullato il fischio è arrivato molto prima che la palla entrasse in rete. Ma non voglio scendere al basso livello del commento, voglio solo far rilevare che non è un pregio o un merito avere un campo grande su cui giocare, e del resto non è una colpa o un grave torto dover giocare sull’unico campo esistente a Rovenna. Non vi permetto poi di sparare giudizi sulla professionalità dei nostri allenatori, anche perchè vi dovreste ricordare molto bene come è finita la partita d’andata sul vostro campo e come siete riusciti a fatica a raggiungere il pareggio allo scadere.
    Rotornando al fatto educativo, il commento alla partita non è certo un esempio propositivo di come educare. prima di permettervi di giudicare è bene che vi facciate un esame di coscienza.

  2. Caro Viviano,

    1. scrivi: ‘Il commento riferito alla partita è evidentemente di parte.’
    Hai ragione, è un commento soggettivo inserito nel blog dell’ AS Oratorio Cadorago, e dunque scritto da un tifoso. Certo l’autore ( in questo caso io ) si sforza conservare una visione bilanciata della gara.
    2. scrivi: ‘voglio solo far rilevare che non è un pregio o un merito avere un campo grande su cui giocare, e del resto non è una colpa o un grave torto dover giocare sull’unico campo esistente a Rovenna’.
    Sono pienamente d’accordo. Infatti non scrivo nel commento che sia una colpa od un grave torto giocare su un campo piccolo o di sabbia. Scrivo solo che il terreno è adatto più alle bocce che alla palla da calcio, e su questo mi dovresti dare ragione. Perdonami l’enfasi, ma non si può certo definire un bel campo.
    3. scrivi: ‘Non vi permetto poi di sparare giudizi sulla professionalità dei nostri allenatori, anche perchè vi dovreste ricordare molto bene come è finita la partita d’andata sul vostro campo e come siete riusciti a fatica a raggiungere il pareggio allo scadere’.
    Nessuno spara a zero su alcun allenatore, e ti sfido a mostrarmi la parte del commento a cui ti riferisci. Anzi, penso che i vostri allenatori, visto il gioco dei vostri ragazzi in trasferta su campi più grandi del vostro, sappiano fare il loro lavoro in modo egregio. Forse però hai confuso allenatore con arbitro, dove invece io ho scritto ‘Per dimostrare la sincera volontà di una critica costruttiva, non assegnamo una valutazione al direttore di gara’, che dovresti aver letto.

    Se invece l’utilizzo degli arti superiori e delle spinte durante le partite, come è accaduto in gara, è consentito nel circuito CSI, e se in tutte le partite che hai seguito in casa e fuori hai sempre incontrato arbitri competenti, è probabile che io sia andato fuori strada.

    Penso invece che il problema arbitrale, e non mi riferivo certamente nel commento alla sola partita del testo ma ad un ambito più generale, quindi ammonivo anche la dirigenza della nostra società, debba essere risolto in maniera radicale, pensiero che spiego in maniera a questo punto forse poco chiaramente nel commento.

    Cordialmente.

    Giuseppe

    PS. La gita a Rovenna è una delle più belle trasferte per noi che dalla bassa giungiamo in montagna, con la bellissima vista del lago lungo i tornanti. Spero che un commento di un tifoso non infici gli ottimi rapporti tra le nostre società. Un saluto alle magliette bianco-verdi.

  3. Vedo con piacere che ti sei reso conto di avere forse un po’esagerato nel commento. Non voglio continuare nel botta e risposta, comunque solo per onor di cronaca, quando mi riferisco ai nostri allenatori, è perchè non condivido assolutamente questa frase ” I ragazzi di ogni squadra sono, si sa, lo specchio di ciò che lo staff tecnico trasmette loro durante gli allenamenti in settimana. E se insegnano loro che il difensore difende cinturando l’avversario si sentono autorizzati a farlo in partita” in quanto non conforme alla realtà, i ns allenatori ed i ns dirigenti con grandi sacrifici in un contesto strutturale non certo facile per la mancanza di attrezzature e materiale umano cercano di trasmettere ai ns ragazzi la gioia di giocare e di stare insieme nel rispetto più totale di quelli che nel gergo sportivo si definiscono avversari ma che in ambiti come questo devono essere considerati molto più semplicemente compagni d gioco. Augurando a voi e a noi stessi di affrontarci in finale al torneo di Lurate ti invio i miei più cordiali saluti e….vinca il migliore

    Rizzato viviano

    presidente del G.S.Rovennese

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